Spiritualismo

Approfondimento sui principali culti di Atonement

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    Il concetto di credo è, su Atonement, molto meno spirituale e sicuramente più pragmatico. Quest'ultimo è fortemente influenzato dall'esistenza, reale e concreta, di divinità dette Custodi che agiscono influenzando ciasun redeemed. I quattro domini che rappresentano sono la Natura, la Morte, il Destino e la Giustizia.

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    Il Culto dei Custodi
    Un mondo vasto come Atonement non può non essere dimora di molteplici culti, credi e religioni; nessun Messia si è sollevato sulle masse con l’obiettivo di unificare ogni individuo pensante sotto la medesima fede — almeno non da quando il pianeta porta questo nome.

    Ciò che è certo ed innegabile è che esistono delle entità — definite dai Redeemed “Custodi” — che dispensano, alla nascita di ogni individuo, i Doni da esse rappresentate; le loro manifestazioni sono frequenti e costanti, e i Redeemed sono giunti a considerarle delle vere e proprie divinità — numerosi ritengono persino si tratti delle entità generatrici di Atonement stesso. [...]

    Esiste quindi un culto diffusissimo, nato alla nascita del mondo attuale, che riconosce come entità superiori e creatrici i Custodi. Si tratta di qualcosa di tangibile, di un credo che affonda le proprie radici nella pragmaticità, poiché ognuno di questi Custodi esercita il proprio potere e controllo su uno di quattro domini, e si fa dispensatore di doni per gli esseri senzienti, definendone il tratto dominante sin dalla nascita — per questo motivo sono a volte paragonati a quattro Lune, che hanno il compito di influenzare le “Maree”, ovvero i tratti dominanti delle personalità umane. I quattro domini sono la Natura, la Morte, il Destino e la Giustizia.

    Non sono pochi tuttavia coloro che non credono nella divinità dei Custodi — quasi nessuno dubita della loro esistenza, poiché è stata più volte verificata e riaffermata, e tutti i nuovi nati ricevono un dono che non va perduto quando la fede viene meno; semplicemente alcuni non credono che la loro influenza e i loro poteri si spingano oltre quel semplice tocco iniziale, o che siano partecipanti attivi della vita di Atonement, o ancora che siano entità immortali e ineguagliabili e invincibili nella loro perfezione.

    I praticanti hanno l’abitudine di mostrare la propria devozione ai Custodi indossando degli elementi che richiamino i colori loro associati — i più comuni sono nastri, bende o fasce indossati attorno alla vita, ai polsi o al collo, ma non mancano gioielli, indumenti e pitture sulla pelle — e la maggioranza tende a favorire una sola delle quattro tonalità, per indicare un legame più stretto percepito nei confronti di una specifica divinità tra le quattro. I più devoti riservano una breve parte della giornata alla meditazione, per rischiarare il pensiero, rilassare il corpo e affinare il contatto con i Custodi — sebbene la meditazione non sia prerogativa dei credenti. La meditazione religiosa è solitamente accompagnata dalla sillaba “aum”, che viene ripetuta a intervalli alterni e trascinata finché il fiato non è esaurito, poiché ritenuta propedeutica alla concentrazione. [...]

    Coloro che ferventemente credono nell’assoluta onnipotenza dei Custodi possono votarsi all’adorazione di uno in particolare o di tutti e quattro: il loro vestiario si limita a capi del colore scelto, oppure completamente bianchi se si è consacrati a tutte le entità. Solitamente questi devoti tendono a raccogliersi in luoghi di culto comuni, adibiti anche a loro alloggio, ma la maggior parte non manca di spirito d’avventura e di desiderio di conoscenza; non sono pochi coloro che si allontanano per mesi o addirittura per anni dal tempio, per diffondere le idee religiose o semplicemente per arricchimento personale. Nonostante siano liberi di spostarsi e di vivere una vita pressoché identica ai non consacrati, è tacita regola recarsi nuovamente al tempio quando si avverte che la propria ora è vicina, che sia per età o per difficoltà o malanni. I più anziani passano frequentemente i loro ultimi anni in serena preghiera, ma non è loro precluso il diritto di allontanarsi dal luogo di culto né di mantenere le relazioni interpersonali coltivate fino ad allora. [...]

    Il simbolo dei quattro Custodi è costituito da quattro semplici punti posizionati come a formare gli angoli di un quadrato ideale. Ogni punto è rappresentato del colore del Custode associato — l’angolo in alto a sinistra è argento, l’angolo in alto a destra ceruleo, l’angolo in basso a sinistra oro, l’angolo in basso a destra cremisi. Non mancano tuttavia le rappresentazioni completamente bianche o completamente nere, adattate ovviamente alle necessità di ogni singolo caso. Una figura alternativa è rappresentata dalla stella a quattro punte, ancora con ogni punta di un colore diverso, e quando viene indossata si fa in modo che il colore del Custode venerato sia rivolto verso l’alto. [...]



    I Custodi non si astengono dall’assumere sembianze comuni per metter piede tra i mortali; ognuno di essi predilige un particolare aspetto, che è quello ritratto dalle loro sculture, ma posseggono la facoltà di modificarsi a loro piacimento, e non di rado si manifestano tra le strade o negli edifici, ad aiutare o a consigliare o semplicemente a osservare, sebbene non rivelino quasi mai la propria identità se non dopo essere svaniti. Questo è uno dei motivi per cui su Atonement l’ospitalità e il rispetto sono tenuti in tanto alta considerazione. [...]

    Al Custode della Natura (Sievar) è solitamente associata l'immagine di una donna dalla pelle chiara e i capelli color rame; viene frequentemente raffigurata circondata da vegetazione rigogliosa, con fiori tra le ciocche e animali di piccola taglia attorno alle caviglie. Altre immagini la vedono seduta su un trono di legno mentre impugna una spada dall'elsa d'avorio, la cui lama è costituita da infinite farfalle azzurre. Un'ulteriore riproduzione molto popolare la affianca al Custode della Morte, schiena contro schiena, con le braccia intrecciate all'altezza dei gomiti; alcuni le ritraggono come sorelle, altre come amanti - nessuna delle due ipotesi è più corretta dell'altra. (x)

    Al Custode della Morte (Thanat) sono collegate fattezze ancora una volta femminili, ma molto diverse: la pelle e i capelli sono scuri, e su tutto il corpo sono presenti disegni argentati; spesso si vede immersa in acque calme e profonde, o su rive di sabbia grigia, con in mano una coppa d'oro colma d'un liquido cremisi. Sono frequenti anche raffigurazioni della sua figura adagiata su scogli spigolosi mentre pizzica le corde di un'arpa dorata, con un velo nero sugli occhi.

    Al Custode della Giustizia (Honos) sono associati una moltitudine di volti, e nelle rappresentazioni si tende a mostrarlo come una fiamma rossa, o come un soldato umanoide in armatura completa che indossa un elmo bianco senza alcun foro. Alcuni testi antichi lo definiscono "il Guardiano Gemello," ma non è chiaro a cosa possa riferirsi tale titolo; è stata tuttavia mantenuta la prima parte, per via delle sue fattezze militaresche: è infatti anche noto semplicemente come "Il Guardiano."(x)

    Al Custode del Fato (Norn) si ricollega una figura imponente, umanoide ma al contempo contenente ogni essere vivente di Atonement, sia questo pianta o animale; definita da alcuni "La Madre," è a sua volta rappresentata senza un viso, avvolta da una lunga veste che la ricopre da capo a piedi, e l'unico elemento visibile del suo corpo sono le mani. Proprio le mani stringono un amuleto dorato, che nelle raffigurazioni meno stilizzate ritrae le terre conosciute di Atonement. (x)


    Edited by Thunderskin - 23/3/2023, 17:26
     
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    Storia

    Al culto dei Custodi viene spesso affiancato anche quello della Storia, con la presenza massiccia su Atonement di tre gruppi distinti che agiscono per far sì che il trascorrere degli eventi venga custodito il più possibile, in un'ottica di storicità indelebile. Questi sono i Voraci, gli Scultori ed i Marchiati.

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    Il Culto della Storia
    Atonement è un mondo che ha vissuto per eoni, che ha dimenticato le proprie origini; è un mondo stanco, stremato, che resiste per inerzia più che per volontà agli abusi e soprusi delle energie cosmiche che lo avvolgono e lo soffocano come delle coltri pesanti. I suoi abitanti non hanno idea di quanto sia difficile per il pianeta sopravvivere ancora, sostentarli, proteggerli; i culti della natura sono sbiaditi da millenni ormai, e restano in pochi a riconoscerne le fatiche e rendere grazie per ciò che con immenso sforzo viene loro concesso. Ignari di quanto il loro mondo combatta perché possano portare avanti le loro vite, moltissimi hanno smesso da tempo di guardare al futuro, rintanandosi nei presunti splendori delle epoche che sono fiorite e sbiadite prima ancora che le attuali generazioni avessero luce: sebbene la ricerca prosegua incessante, molto, troppo è stato dimenticato, e ciò non può più essere permesso. È per tale motivo che i maggiori culti riconosciuti dalla popolazione sono quelli il cui obiettivo è il ricordo, la sopravvivenza della memoria che non può più essere vinta dal decadimento della carne: i Voraci, gli Scultori, i Marchiati — ognuno si dedica a preservare gli istanti trascorsi, ad immortalare ogni singolo momento dell’esistenza umana.

    Noti anche come i cultori della voracità, o Voraci in breve, gli adepti della Fame in verità ripudiano il digiuno, votandosi al consumo pressoché costante di cadaveri — umani e animali indistintamente: venerano e divorano tutto ciò che è carne, tutto ciò che è essere — per questo motivo i loro frequenti pasti sono costituiti da corpi loro offerti o da carcasse trovate, poiché nessun cultore si macchierebbe mai di sangue vivo.

    Spolpano, prosciugano, liquefanno le ossa per poterle assumere in forma di bevanda; nell’assoluto rispetto dell’esistenza altrui professano l’importanza della morte per chi vive — come forma di sostentamento — e della vita per chi muore — come memoria per rendere eterna l’esistenza. Ogni cultore rammenta infatti ogni singola creatura le cui interiora siano scivolate tra i suoi denti, e alla sua morte il Sigillo intero banchetta sui suoi resti e si assume il peso non solo del ricordo del singolo individuo ma dell'intero insieme di esseri che ne hanno prolungato la vita.

    Gli adepti della Fame vivono per decenni, secoli, segregati nei loro immensi templi — definiti da taluni altrettanto corrotti, da altri illuminanti — e ogni generazione è portatrice delle coscienze precedenti. I templi stessi, una coppia di edifici eretti molti eoni prima che il culto fosse fondato, appaiono come delle strutture costruite con — o generatesi da — materiale organico, consumato e putrescente in alcuni punti, e tuttavia ancora solido quanto il marmo. Uno di questi due templi si trova nel Basso, dove quasi si congiungono i boschi scarlatti delle Redlands ai frigidi rami dell'estremo sud, mentre l'altro, ormai in rovina, si erge nella punta a nord-est del Fiero Scudo, alle pendici della sua catena montuosa senza pietà. Nessun adepto più dimora nel secondo.

    In contrasto con il lavoro svolto dai Voraci, che preservano le memorie della razza umana e mantengono quindi intatta la storia vissuta dal singolo individuo, è il compito assegnato a coloro che vengono comunemente definiti i Marchiati.

    Questi individui dalle capacità straordinarie si nascondono nelle biblioteche e nelle accademie di tutto il mondo, e trascorrono la vita nella sua interezza a scrivere. Non fanno altro, sin da quando sono grandi abbastanza da reggere in mano una penna oppure da poter digitare su una tastiera: semplicemente si siedono, chini sui loro fogli o dritti dinanzi ai loro schermi, muti e impassibili come una roccia, e trascrivono ogni singolo avvenimento abbia luogo su Atonement.

    Non hanno bisogno di testimonianze dirette, poiché essi stessi sono testimoni diretti; nella loro mente, come una macabra recita spaventosamente accurata, si riproducono i fatti che in quel momento si stanno verificando nel mondo, e ognuno osserva un momento e un luogo diverso, e ognuno completa il lavoro degli altri, finché le loro membra non si siano consumate tanto da renderli pallidi come la carta che dà loro l’unica ragione di continuare a respirare. Assistono agli eventi più luminosi e agli orrori più atroci, e permettono che la Storia sia tramandata, nuda e brutale, per come è, e non per come appare agli occhi di un comune mortale.

    In ultimo, esiste un terzo culto che si distacca da quanto predicato dal Credo e che sceglie invece di concentrarsi sugli esseri umani, e solo sugli esseri umani. Isolati dal resto del mondo, a far propria dimora le Ashlands sono gli Scultori.

    Sebbene siano noti per la loro mentalità accogliente ed aperta, di rado umani non appartenenti alle loro schiere si recano in visita ai loro templi detti “dei Volti” — che pure sono considerati come una delle opere più affascinanti del pianeta. Gli artisti dedicano infatti la loro brillante mente alla riproduzione delle fattezze di ogni essere umano che metta piede su Atonement, immortalandone il viso al momento dell’ultimo respiro e permettendo di conservare il ricordo, oltre che della Storia e dell’esperienza, di chi la Storia ha vissuto e all’esperienza si è affidato.

    Semplicemente modellano i blocchi candidi finché l’individuo che posa nella loro mente non è perfettamente trasposto nella realtà, e solo allora quella visione scompare e cede il posto alla successiva, e ancora e ancora, e il rumore dello scalpello è l’unico udibile per chilometri, trasportato dal vento.


    Edited by desenlace. - 20/3/2022, 14:05
     
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