[+18] Wonderdoor

[Michael x La porta riservato]

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  1. Wrath;
     
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    Wonderdoor
    ─ stanza 117, Oasi Tau, Indulgence, mezzogiorno }

    Le sue lacrime non lo stupirono, lasciandolo comunque sconvolto; Michael non sarebbe mai stato davvero vicino a comprendere anche solo minimamente cosa stava passando il povero cutie che aveva di fronte, e forse proprio per quello non potè non trovarlo davvero tenero. Restò prima a consolarlo e poi ad osservarlo mentre si svestiva, apprezzandolo con uno sguardo che alla fine era fin troppo innocente per qualcuno che stava guardando un uomo denudarsi: non stava davvero osservandolo nel corpo, ma più nei calcolati movimenti, nella scelta di sostenersi a lui, nel gentile sorriso che continuava a rivolgergli pur essendo più che chiaramente imbarazzato, nello sguardo evitante che cercava disperatamente di nascondere ciò che stava nell'anima; non potè non sorridergli di rimando.
    Si offrì a lui, nudo di tessuto quanto lo era di maschere, e Michael scorse la mano sulla sua pelle appena fredda, restando in un silenzio rotto soltanto dai loro respiri, le guance appena colorate da un rossore dettato dalla pura emozione più che dall'imbarazzo. James era vulnerabile, un sacrificio su un altare dimenticato di fronte a quello che era l'idolo deturpato di una divinità senza nome ma mai senza fedeli; sicuro, forte, la vita che gli segnava la pelle, il torso punteggiato di stelle fluorescenti e nelle iridi il fuoco del Destino di cui era sempre stato il preferito. Eppure in quel momento era l'altro ad essere radioso; come altro avrebbe potuto essere definita un'offerta adorabile ed adorata, così sfavillante da costringere una divinità ad abbassare la testa e sollevare lo sguardo in ammirazione? Così puro e gentile da far nascere persino in una creatura così indicibilmente crudele il desiderio di offrire un tocco amorevole? Eppure persino accanto al Male crescevano i fiori, e in quel momento non desiderava altro che contemplarne i petali, sfiorarne la delicatezza e sentirne il profumo.
    Allungò una mano, invitando il partner a sedersi a cavalcioni delle sue ginocchia, e l'altro acconsentì, non senza un certo imbarazzo che strappò un risolino al Norn. Alla fine di quella giornata probabilmente l'Atheleian avrebbe potuto ridisegnare l'intera stanza ad occhi chiusi per pura memoria, ma chi era in fondo lui per fare battute sarcastiche su quella caratteristica che ogni volta gli stringeva il cuore? Mantenne lo sguardo nei suoi occhi per uno, due, tre secondi; poi dovette abbracciarlo, l'impulso in mezzo al suo petto non gli diede scelta. Strinse a sè la sua Andromeda, così apparentemente fragile addosso a lui che invece era possente, eppure come una mantide si celava dietro una colorata orchidea, fu Michael a nascondere il viso nell'incavo del collo di James, proprio dove prima lo stava divorando senza troppi complimenti. E lì rimase per lunghi istanti, godendosi quel contatto e inspirando il suo profumo, divertito dal suo battito accelerato che poteva percepire attraverso la pelle data la particolare posizione. Si diede il tempo di fare ciò che evidentemente avrebbe dovuto fare fin dall'inizio, e per infiniti attimi non disse nulla, in pace, canticchiando a bassa voce e lasciando che il sentimento che gli invadeva il cuore bruciasse più forte che mai, intenso eppure intriso di calma. Un controsenso? No, non davvero.
    Si risollevò e il suo sguardo era felice, come la luna che, ogni notte, rifletteva i raggi del sole e illuminava il cielo; non si soffermò però a lungo, stringendo l'uomo fra le braccia ancora una volta, sollevandosi però appena un po' quella volta senza alcuno sforzo. Scostò la coperta e il lenzuolo dal letto prima di spingersi indietro, andando poi a stendersi sul letto e tenendo l'altro a cavalcioni sopra di lui; si lasciò sfuggire una smorfia di dolore non appena la fin troppo stanca schiena toccò la superficie. Sì, alla fine era davvero stanco, dato che non aveva dormito, avendo passato tutta la notte in viaggio; era da un po' che non dormiva sul serio, tra l'altro, visto che si era ricongiunto ad Angela dopo un lungo periodo di lontananza, e quindi aveva preferito dedicarsi a lei piuttosto che a perdite di tempo come il sonno. Anche per questo, la spalla destra lo stava uccidendo, ma il Norn si limitò ad ignorare il piagnucolio dei muscoli, preferendo ancora una volta i piaceri dell'anima.
    Lasciò a James il tempo di sistemarsi come stava più comodo, restando ad osservare la sua figura che si stagliava nella luce di mezzogiorno come un angelo circondato da un'aureola. Solo dopo lo tirò a sè per unire le loro labbra in un bacio che solo inizialmente fu casto, approfondendolo poi perchè sicuramente non aveva finito lì quando c'era così tanto tempo al loro servizio ed erano così tremendamente belli da far impallidire ogni singolo angolo di quel patetico universo.
    Però.
    Per quanto ogni contatto gli togliesse il fiato dai polmoni e gli strappasse il cuore e non gli facesse desiderare altro che lui.
    Rimaneva una questione.
    Una domanda.
    Che non poteva non porre appena aveva finito di baciarlo.
    E gli tornò in mente proprio in quel momento, proprio perchè stava così bene, proprio perchè in quel momento era così felice.
    Appoggiò la testa sul cuscino - i capelli erano soltanto un po' umidi, del resto - per poi assumere un'espressione interrogativa che ovviamente precedeva una domanda assurda. Non attese conferma prima di parlare.
    «Però prima devo saperlo.» cominciò, scostandogli i capelli dal viso con un gesto dolce, mentre l'altra mano stava in deliziosi lidi «Se tutto questo allora si può sapere perchè mai non mi hai mai chiamato?» concluse, riferendosi alla radio che gli aveva lasciato. La sua personale, ovviamente. Con tanto di origami di gatto e flirt arrogante al suo interno. Il tono della sua voce non era minimamente arrabbiato, soltanto divertito, ed era chiaro che non sarebbe cambiato niente a prescindere dalla sua risposta. Ma il Norn era davvero troppo curioso.


    That Melody ♪ ♫

    ∆ Sai che sei proprio bello? ❤❤
    ∆ Purtroppo come sai i sociopatici sono diciassettenni scemi, nonostante il terrorismo. Quindi toccano le domande wildly inappropriate.
    ∆ Non esiste un equivalente maschile di un mito vicino a quello di Andromeda per cui ci toccherà accontentarci. ;D

     
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23 replies since 9/11/2023, 03:36   248 views
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