Deadlock

[Syon]

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    Hubris, mattina...





    I raggi che filtrano dalle persiane creano strani giochi di luce che i miei occhi non riescono bene a decrittare, quando mi sveglio. Ho passato una notte agitata, mi sono svegliata diverse volte con la sensazione di aver fatto incubi a ripetizione, eppure non mi ricordo nulla di quello che ho sognato. Che strano... Non posso capire cosa non va, cosa mi dà ansia, angoscia, cosa mi turba. Non ho nessun indizio su cui fare introspezione, né altro, uff.
    Sono ancora intontita, si sente che non ho dormito abbastanza, gli occhi faticano proprio ad aprirsi, socchiusi e dischiusi a metà; il mio respiro un poco accelerato, come il battito del mio cuore pure, e non ne capisco il perché. Sarebbe il momento migliore, per rielaborare: quello in cui i sogni sono più freschi, in cui il confine tra onirico e reale è ancora labile, confuso, mischiato. Eppure...

    Per qualche recondito motivo, poi, il mondo oggi mi sembra diverso: la luce proietta ombre più nitide, particolari, surreali quasi, come i colori che mi sembrano più cupi, intensi, violenti. E non è l'effetto normale di un risveglio coi sogni a metà, so riconoscerlo quello: questo è completamente diverso, per certi versi.
    Un lieve mal di testa mi avvolge il capo, ovattandomi i pensieri ed impedendomi di ragionare correttamente - lo sento, c'è come un disturbo di fondo, agitata come se fossi in combattimento, fight or flight, lottare o fuggire. Qualcosa mi tende, fa sentire tesa, come la corda di un arco; una sensazione tenue ma persistente, eppure non riesco a rintracciarne la causa, ed è questa la parte più strana. Sono sempre molto brava e pronta a capire cosa mi turba, cosa mi scuote nel fondo dell'animo, cosa si muove e rivolta come un'idra sul fondale fangoso: vedo, è questa la mia caratteristica principale, la mia maledizione; vedo, decritto, tutto, sempre. Nei limiti del ragionevole, voglio dire, ma questo lo sarebbe - lo è, normalmente. Oggi no, invece. Oggi no.

    Bizzarro.

    Sospiro, guardando il soffitto e prendendomela comoda. Non ho niente da fare, sono giorni di vacanza questi, posso riposare e rilassarmi, alzarmi quando voglio, senza rendere conto a nessuno. Posso stare a letto a poltrire ancora un po', e una giornata col mal di testa non mi rovina nessun piano, oltre al fatto che con una pasticca passa velocemente, in caso... Spesso mi basta anche solo bere un po', ché già con l'uno-due percento di disidratazione si possono misurare riduzioni delle performance cogni--

    «Hic!!!»


    COSA DIAMINE È?!?
    Mi stavo piegando un attimo di lato verso il bordo del letto, dove di solito tengo la mia bottiglia d'acqua, e...e...! Una stranissima creatura, surreale, bianca, senza faccia, è qui accucciata come se nulla fosse! Un...cane?! Ma senza faccia?!!
    Il mio cuore palpita, il respiro si fa corto, gli occhi sgranati a fissarlo, le mani che stringono le coperte tirandole verso il mio petto, istericamente.
    Immobile.
    Immobile io, immobile lui.
    Continuo ad ansimare, respiro nasale, veloce, lo fisso. Da dove viene? Chi lo ha fatto entrare? Io di certo no, e non c'è nessun altro...! Come è entrato, quindi? Ho lasciato qualcosa di aperto - una porta, una finestra...? No, come sempre ho fatto il giro di tutto, prima di venire a dormire...
    Cosa mi è sfuggito?
    ...Qualcuno ha scassinato la serratura della porta d'entrata, o di qualche finestra, e l'ha introdotto?

    “Ma perché? Chi mai...? Per quale motivo? A quale scopo?”


    M'interrogo, iniziando a pensare a chi potrebbe mai aver compiuto una simile azione, mentre lo fisso senza esitare un secondo. Magari è un effetto collaterale di qualche altra azione, ovvero qualcuno è entrato per conto suo, e questa creatura poi è entrata a sua volta, durante o dopo l'effrazione...

    E sta lì. Tranquillo, senza fare niente, senza muoversi. Fermo, in maniera così innaturale, con quella faccia che non c'è...
    Cos'è? E perché è qui? Mi hanno fatto uno scherzo? Mia madre, con le chiavi magari, ha aperto e introdotto questo...essere? È un robot, è finto? O è veramente vivo? Perché lo sembra...
    Ma perché mai mia madre dovrebbe fare una cosa del genere? È come è, ma non ha mai fatto niente di simile in vita sua... Perché mai dovrebbe iniziare adesso?

    Con cautela, mi muovo nel letto, scendo dall'altra parte, faccio il giro tenendomi a debita distanza e... Per sbaglio il mio sguardo passa sulla finestra, e giù in strada vedo...
    ...Tremo. Un brivido mi percorre la spina dorsale, risalendomi lungo la schiena fino alla nuca, la testa. Altre creature, dalle forme umanoidi, o animalesche, piccole, e grandi, alcune realistiche, altre inconcepibili. Pullulano, infestano tutto, sono ovunque.
    Scatto di nuovo verso questa specie di cagnolino raccapricciante che ho in camera, e... Lui è ancora lì, fermo, tranquillo, placido. Guardo di nuovo fuori dalla finestra, e anche gli altri sono ancora lì. Alcuni si muovono, camminano, pascolano beati; altri stanno fermi; taluni, bizzarramente, sembrano fissare il nulla; talaltri, invece, interagiscono un poco con gli ignari passanti che, non sapendosi spiegare come, si grattano il capo dopo essere inciampati o sentiti toccare, e riprendono poi a camminare. Inconsapevoli, appunto.

    ...Una pletora di mostri biancastri non spunta così, dal giorno alla notte, senza che nessuno se ne accorga nemmeno ora che ci sono.
    ...Sono io che sono pazza, che ho le allucinazioni? In psicosi, improvvisamente, così, dal nulla? Ma quale altra potrebbe essere la spiegazione più logica, scientifica? Queste creature non sono reali, e qualunque persona a cui riferissi ciò che vedo concorderebbe con me nel dire che non lo sono, giusto? Altrimenti la gente per strada reagirebbe a queste nuove presenze, se esistessero veramente. No? Sì, non mi sbaglio.
    Il mio cervello m'inganna. E se non è una psicosi psicologica, forse è per causa organica? Un tumore, un'intossicazione da qualche sostanza, o...altro?
    Torno a guardare il cagnolino. Continua a essere lì.
    Allucinazioni persistenti. E gravi, molto solide, e diffuse.

    ...

    Devo assolutamente contattare un esperto. Il mio medico di fiducia, che mi manderà sicuramente da uno specialista, che mi farà sicuramente una radiografia cerebrale o altro. Oppure non reggo fino a quel momento e... Pronto soccorso? Sì, conviene intervenire subito. Non mi fido, non posso più fidarmi, di me stessa.

    Recupero quindi immediatamente l'orologio digitale e, in men che non si dica, chiamo il numero delle emergenze, spiego brevemente la situazione ed in pochi minuti un'ambulanza viene a prendermi.

    [...]

    Sono ormai mesi che continuo a vedere queste creature. Prendo psicofarmaci, antipsicotici, ansiolitici, e qualcosa fanno. Stordirmi, più che altro. Aiutarmi a gestire gli effetti psicologici di ciò che continuo a vedere, e che non esiste. Alterarmi nell'umore, nel carattere, nelle capacità, eppure queste allucinazioni multisensoriali permangono, in una psicosi farmacoresistente. Gli esami medici non hanno segnalato nessuna anomalia neurologica, e anche i colloqui psichiatrici testimoniano come io non rientri in un quadro dello spettro schizofrenico o d'altro tipo: non ho sintomi negativi importanti, non sono asociale, apatica, né muta; tra i sintomi positivi ho queste allucinazioni, ma non la tipica disorganizzazione e frammentazione del pensiero e del comportamento -che anzi continuano a confermarmi essere ben superiori alla media-, né deliri egosintonici. Al massimo, ho percepito un aumento nella mia paranoia già di base, che mi sta diventando più difficile da controllare, ma è abbastanza egodistonica e a furia di ragionarci razionalmente e di contrastarla anche solo per la fiducia dettata dall'esperienza in questi mesi riesco ormai a gestirla abbastanza, relativamente almeno.
    Certo, non la avessi starei meglio, ma che ci posso fare? Faccio un percorso psicoterapeutico, mi danno strumenti molto utili: cognitivi, emotivi, fisici, come la meditazione oppure il rinfrescarmi il viso e la testa, o l'evitare posti affollati, o arrendermi e prendermi due pastiglie per il mal di testa. E vedo essere efficaci, continuiamo con la farmacoterpia, e insomma... Speriamo.
    Schivo l'ennesima allucinazione, sospiro e salgo sul bus, di ritorno dall'ennesima visita. Sono contenta, perché mi e ci stiamo prendendo cura di me: a volte non mi fido dei medici, mi sembrano incompetenti o altro, ma da un lato mi dico che sono io, dall'altro mi dico che devo rassegnarmi a quello che passa il convento, e va bene così. Stiamo comunque facendo progressi.

    Forse.

    Sicuramente con la psicoterapia mi sento meglio, ecco, la paranoia è sotto controllo e...
    Io non capisco.
    Nessuno ce ne capisce qualcosa, ad essere onesti.
    Il sonno continua a essere agitato, incubi ignoti mi svegliano di soprassalto e, per quanto mi sforzi, non riesco a ricordare nulla - inutile il diario dei sogni che mi ha detto di tenere la mia psicologa: se non mi ricordo niente, cosa posso appuntare? Nulla, appunto...
    A volte mi stufo, mi scoraggio, scuoto la testa e rinuncio a perseguire una via, una terapia; dopo un po', ci riprovo, e ancora non funziona.
    I medici pure non riescono bene a capire cosa siano questi sintomi, come una sorta di agorafobia, emicranie, oltre alle allucinazioni... Una fatica mentale, un bisogno di riposarmi più spesso.
    Magari sto solo invecchiando, almeno per queste cose... Eppure, mi sembra così strano, un declino così brusco, repentino: non rientra in nessun quadro che ho studiato finora, e che anche i medici abbiano studiato, parrebbe.

    Come se non bastasse, adesso inizio anche a sentire delle voci.
    Voci da...dalle ombre.
    Le ombre mi sussurrano cose, a volte contro le persone che le proiettano.
    Ci ho messo un bel po' a capire da dove provenissero quelle parole, anche perché il concetto di "ombra" nel mio cervello è molto fisico, di fotoni bloccati da oggetti solidi, di "mancata luce" perché è la luce la protagonista, l'ombra è cioè non-luce, non qualcosa a sé. E quindi mai mi sarebbe venuto in mente che potessero essere viste come "persone", dotate addirittura di capacità linguistiche, per di più!
    Eppure, ho fatto un po' di prove, dopo aver passato un periodo iniziale di rifiuto e di fuga: non volevo alimentare questa ulteriore psicosi, ma non c'è stato verso... Mi sono arresa, così, e ho iniziato ad ascoltarle. Non nel senso di seguirle, eh: ascoltarle, udirle, semplicemente, senza rifiutarle a priori. E, ascoltando questi sussurri, queste voci, ho compreso venire proprio dalle ombre: ho triangolato rozzamente col mio udito, con le mie orecchie -unici strumenti a mia disposizione-, la posizione d'origine della sorgente sonora, e ogni volta non poteva che essere l'ombra di qualcuno.
    Ombre che confermavano ciò che mi diceva la persona, oppure che smentivano, dando del bugiardo al proprietario e raccontando la loro verità.

    Un delirio totale, insomma, inscalfibile, il cui unico lato buono è che ogni tanto mi aiutano contro la paranoia, come se i miei deliri fossero in lotta tra di loro.
    L'unico vantaggio che sono riuscita a trarne, ma è una cosa estremamente recente e non so se e quanto potrà durare, se può essere un "valido" strumento per contrastare gli altri pensieri intrusivi, e via dicendo, insomma.
    E non sempre, ribadisco: a volte si alimentano a vicenda, a volte le ombre mi dicono che la persona che sto cercando di aiutare se ne sta approfittando davvero...
    Però è raro, se non altro, ed è ancora più raro anche perché ho smesso di aiutare la gente in maniera così massiccia e frequente come facevo un tempo: era in quelle occasioni che mi partiva la paranoia di più, quindi ora sto conducendo una vita più ritirata, per espormi il meno possibile a situazioni problematiche, traumatiche, che possano farmi scattare la molla, ma...

    ...La verità è che mi sto isolando, così facendo. Mi sto isolando sempre più. E non mi fa bene neanche questo...
    Sto perdendo autostima, senso di auto-efficacia, di poter fare le cose. Mi vedo sempre più inetta, sono sempre più insicura di me. E insicura anche degli altri, del mondo.

    "E se tutti mentissero perché li vedono e vogliono farmi passare per pazza?"
    Davvero, Syon? Uno scherzo -o, peggio: una cospirazione- globale?
    ...Eppure è difficile scacciare quella vocina in fondo alla testa. "È possibile. Improbabile, altissimamente improbabile, ma è possibile. No?"
    Già.
    Ogni tanto, i miei pensieri procedono così, ridicoli così tanto che rido io stessa appena li sento, appena me ne accorgo. Rido dentro di me, e mi arrabbio con me stessa per pensare stupidaggini del genere, delle sciocchezze senza capo né coda, corbellerie che nemmeno a un bambino verrebbero in mente! Eppure, eccomi qua, alle prese con questi mostri estremamente coerenti nello spazio e nel tempo, e queste voci altrettanto coerenti, resistenti agli psicofarmaci - buoni a togliermi la fantasia, tutta, tranne queste due cose. E uno allora si domanda se siano veramente frutto della mia fantasia, se viene distrutta così integralmente e questi ancora sopravvivono. Oppure, oppure, sono dei nuclei di psicosi così talmente profondi che servono più farmaci, in quantità o qualità diverse. Chissà.
    Chissà.
    Fatto sta che non so più che fare, non so più quale ipotesi seguire ed inseguire, in questa spasmodica ricerca il cui obiettivo si fa sempre più sfumato e incerto.

    Sono in uno stallo.



    Edited by Zaho - 18/1/2023, 02:11
     
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